Funari: (Ecco i piani di Havaianas) Cina e India, ma l’Europa resta al top

Nel mondo si vendono 250 milioni di paia all’anno di queste ciabattine «da mare», brand del gruppo brasiliano Alpargatas. Nate per i lavoratori delle piantagioni brasiliane, divennero tanto popolari da essere inserite nell’elenco dei beni di prima necessità del ministero delle Finanze. Poi la svolta fashion. I piani nell’intervista del nuovo ceo di Alpargatas, Roberto Funari

 

Sono fra le calzature più colorate e vendute del pianeta, con 250 milioni di paia acquistate lo scorso anno. Significa otto al secondo, per un volume d’affari di oltre 598 milioni di euro, in crescita del 16%. Sono i numeri di Havaianas, il marchio di «flip flop», ciabattine infradito, di proprietà di Alpargatas, società brasiliana di calzature da 894 milioni di euro di fatturato realizzato con vari marchi, da Dupé, Sete Léguas, Osklen, alla licenza Mizuno in Brasile.

L’azienda ha puntato su Havaianas per la sua strategia di espansione internazionale: «L’obiettivo – spiega il ceo di Alpargatas Roberto Funari, in carica da inizio anno – è costruire un brand globale di lifestyle con un’immagine positiva e altamente riconoscibile e desiderabile. Abbiamo riorganizzato il business in cinque aree gestite verticalmente in termini di marketing, pianificazione e innovazione: oltre a Brasile, America del Nord ed Emea ci sono America Latina-Africa e Asia-Pacifico». Già forte in Brasile ed Europa,il prossimo obiettivo sono i mercati emergenti. «Cina e India rappresentano una grande opportunità — dice Funari —. In India siamo in fase di startup, abbiamo stretto una partnership con Shoezone Lifestyle e prevediamo di investire venti milioni di dollari nei prossimi cinque anni. In Cina, a Hong Kong, due anni fa abbiamo creato la sede che gestisce l’area Asia-Pacifico. Anche gli Stati Uniti rappresentano un’area importante ancora da conquistare».

Italia tra i mercati più importanti

Ma ci sono piani di crescita anche per le piazze storiche del marchio. «In Europa intendiamo consolidare la presenza diretta e incrementare gli investimenti nel digitale — prosegue Funari —. L’Italia, con trentatré paia di infradito acquistate all’anno ogni mille abitanti, ventitré negozi monomarca e oltre 2500 distributori, resta uno dei mercati più influenti. In Brasile il 73% della popolazione acquista almeno un paio di Havaianas all’anno, ma esistono ancora grandi margini di crescita».

La storia delle infradito in gomma inizia nel 1962, quando vennero create come calzature funzionali per i lavoratori delle piantagioni brasiliane. In breve divennero tanto popolari da essere inserite, accanto a riso e fagioli, nell’elenco dei beni di prima necessità del ministero delle Finanze, nel tentativo di controllare l’inflazione galoppante. All’inizio del nuovo millennio il mercato brasiliano era ormai saturo e la società decise di riposizionare le Havaianas, trasformandole in un oggetto di moda «aspirazionale». Márcio Utsch, l’allora amministratore delegato di Alpargatas (che era di proprietà del gruppo di costruzioni Camargo Correa), aveva un piano ancora più ambizioso: trasformare le infradito Havaianas nel primo marchio globale «made in Brazil».

Mentre il brand si riposizionava, due anni fa la casa madre Alpargatas, acquistata nel 2015 da J&F Investimentos, che gestisce le fortune milionarie della famiglia di imprenditori Batista, passa ai fondi brasiliani Cambuhy Investimentos, Brasil Warrant e Itaúsa per una cifra pari 1,1 miliardi di dollari. I fondi della vendita saranno utilizzati per pagare la maxi sanzione comminata ai Batista e derivante dall’accusa di corruzione nel contesto del più grande scandalo politico della storia del Brasile.

I disinvestimenti

A gennaio di quest’anno, Márcio Utsch lascia la carica di ceo: un momento storico per la società. «Ora ci stiamo concentrando sui marchi che trasmettono al meglio la nostra idea positiva di lifestyle nel mondo — spiega Funari —. Negli scorsi mesi abbiamo disinvestito da alcuni business e venduto brand minori, mentre da un paio di anni abbiamo sviluppato linee di abbigliamento con ottimi risultati. Il secondo settore nel quale vediamo forti opportunità è quello degli accessori». E infatti Alpargatas ha rinnovato anticipatamente l’accordo di licenza globale con Safilo nel settore degli occhiali a marchio Havaianas fino al 2024.

Alpargatas rimane un caso di scuola nell’imprenditoria brasiliana. Fondata nel 1907, quotata alla Borsa di San Paolo, occupa oltre 15mila persone nel Paese, dove è stata la prima a offrire benefit sociali e a dare lavoro alle donne negli anni Venti. La produzione di Havaianas resta tutt’oggi localizzata in Brasile, all’interno di quattro fabbriche. Mentre fra le iniziative ad hoc per l’estate ci sono, in Italia la sponsorizzazione dei concerti di Jovanotti sulle spiagge e la serie «Local Soul», sei modelli creati con artisti locali disponibili solamente presso i rivenditori di Ibiza, Tel Aviv e Mykonos.

 

 

 

di Ilaria Caielli

Fonte : https://www.corriere.it/moda/business/19_agosto_11/funari-ecco-piani-havaianas-cina-india-ma-l-europa-resta-top-b9963596-bc46-11e9-b2e3-1b2f85015b12.shtml